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FORUM PA 2019 (14-16 maggio)

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  da 13:00 a 13:50

Cloud & Data center [ ad.04 ]

Con la pubblicazione del nuovo Piano Triennale 2019-2021 è stata ufficialmente avviata la strategia Cloud First della PA che permetterà di sviluppare servizi digitali più affidabili e sicuri ad un costo ridotto e che, soprattutto, consentirà il rinnovamento complessivo dei servizi digitali nel Paese. Questo nuovo scenario apre questioni degne di interesse.

Quali sono le sfide che tecnici e manager della PA dovranno affrontare? Come gli altri Paesi hanno affrontato tali sfide? Quale ruolo potrà assumere la comunità tecnica DevOps nella PA? Quali opportunità si apriranno per i fornitori ICT delle pubbliche amministrazioni?

Nei primi mesi del 2019 alcune amministrazioni coraggiose insieme al Team Digitale hanno iniziato ad analizzare le principali sfide tecnologiche che la PA deve affrontare per migrare i propri servizi in cloud dando il via allo sviluppo del Piano di abilitazione nazionale al Cloud per la PA basato sull’uso di un modello collaborativo orientato all’apertura verso le community tecnologiche. Durante la sessione proviamo a gettare uno sguardo sul piano di abilitazione all’utilizzo delle tecnologie cloud nell’ambito dei servizi pubblici.

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Con la pubblicazione del nuovo Piano Triennale 2019-2021 è stata ufficialmente avviata la strategia Cloud First della PA che permetterà di sviluppare servizi digitali più affidabili e sicuri ad un costo ridotto e che, soprattutto, consentirà il rinnovamento complessivo dei servizi digitali nel Paese. Questo nuovo scenario apre questioni degne di interesse. Quali sono le sfide che te [...leggi tutto]

Programma dei lavori

Docente

De Rosa
Paolo de Rosa all'academy: "Cloud & Data center" - FORUM PA 2019
Paolo De Rosa Esperto Cloud & Data Center, Team per la trasformazione digitale - Presidenza del Consiglio dei Ministri Biografia Vedi atti

Fin da ragazzo ho avuto la possibilità di giocare con alcuni strumenti elettronici di mio padre e dei miei zii: il mio preferito era l’oscilloscopio ma venne immediatamente superato dall’arrivo dei primi computer, un Macintosh (Classic II) e un PC (8086 assemblato). Nulla potettero l’estetica e l’eleganza dell’interfaccia del Classic II contro le lezioni di Pascal di mia madre sulla console DOS dell’8086. Quello schermo nero illuminato da pochi fosfori verdi esercitava su di me la stessa attrazione che un buco nero è in grado di esercitare sulla materia, fu vera e propria istigazione all’informatica per un ragazzo di 8 anni. Dopo poco tempo, sono entrato in contatto con Unix (AIX), un vecchio Bull che consentiva di muovere un braccio meccanico tramite interfaccia seriale. Il braccio era bellissimo ma AIX era noioso e inutilmente complicato. Non contento comprai negli Stati Uniti una MicroVax 3100. Speravo di poter costruire il mio sistema di posta con X.400, avevo studiato l’ISO/OSI ma non avevo fatto i conti con VMS. Fortunatamente arrivò presto slackware e il suo kernel 0.99 da compilare, la mia prima distribuzione linux. Fu l’inizio di un’interminabile serie di notti passate in bianco, che prosegue tuttora. Da adolescente, le BBS e Itapac sono state la porta sul nuovo mondo, tutto ciò che era al di fuori del profondo Sud in cui sono cresciuto, la scoperta dell’underground telematico italiano, la comunicazione con i modem, un sogno permanente per me, ma un incubo per i miei genitori quando a fine mese arrivava la bolletta della SIP. E’ stato, poi, l’arrivo di internet, dei newsgroup ed IRC a permettermi di superare i confini nazionali ed entrare in contatto con le comunità internazionali dell’Open Source e di Debian. Sono stati per me anni straordinari di fermento, passione e condivisione delle conoscenze, hanno gettato le basi per un’incessante ricerca del “come funziona” e un’ intramontabile passione per la tecnologia. Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, mi sono trasferito a Pisa e ho frequentato la facoltà di Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Pisa. Durante il mio secondo anno di studi, ho iniziato a lavorare per la stessa Università e altre piccole aziende IT locali, come consulente IT e sviluppatore di software, anche se il mio principale ambito di interesse era ed è sempre rimasto le reti di telecomunicazioni. Ero convinto di poter trasformare l’IT dell’Ateneo nello stesso modo in cui Ford trasformò l’industria automobilistica all’inizio del ‘900, ma tra ambizione e ingenuità non avevo fatto i conti con i problemi organizzativi della pubblica amministrazione e il mio sogno naufragò ma non del tutto. Ho continuato per diversi anni a lavorare presso l’Università di Pisa occupandomi di molti aspetti dell’IT nell’Ateneo. In particolare, come system administrator e network architect, ho progettato la riorganizzazione dell’infrastruttura di networking e il consolidamento delle risorse di calcolo (fibra di proprieta’, data centers, etc). L’ambiente di ricerca e sperimentazione all’interno dell’università e della comunità GARR mi ha permesso di diversificare e approfondire le mie competenze in molti ambiti, ma in modo particolare sul networking e i sistemi di calcolo distribuiti. Purtroppo, l’assenza di prospettive e di crescita professionale all’interno del mondo universitario mi hanno portato a ricercare nuove esperienze che si sono concretizzate all’estero. Ho iniziato a lavorare per Canonical (Ubuntu) come Dedicated Field Engineer nell’ambito del Cloud per le telecomunicazioni, ho lavorato per alcune delle principali aziende di telecomunicazioni europee come Deutsche Telekom. Da embedded engineer nei team di sviluppo dell’industria delle telecomunicazioni, ho avuto modo di partecipare alla progettazione e realizzazione di infrastrutture cloud su scala geografica (europea), basate su tecnologie Open Source come: Ceph, OpenStack, Contrail, Linux, etc., infrastrutture dedicate alla virtualizzazione delle funzioni di rete (IMS, vCPE, etc). Durante il mio lavoro con Canonical, ho avuto modo di affrontare e approfondire molte delle problematiche che il settore delle telecomunicazioni sta vivendo nel cercare di adottare i paradigmi di cloud computing e nel consolidamento delle infrastrutture esistenti, anche aspetti legati a nuove forme di organizzazione del lavoro in ambito IT come: devops, SRE, agile, etc. L’esperienza nel progettare e gestire infrastrutture su larga scala è stata fondamentale e mi ha consentito di acquisire una visione molto ampia sulle problematiche dell’industrializzazione del mondo IT e il suo rapporto con il mondo delle telecomunicazioni. Semplicità, automazione e scalabilità sono i paradigmi fondamentali alla base del mio lavoro, orientato a supportare il processo di industrializzazione dell’IT. Le diverse esperienze degli ultimi anni mi hanno dato l’opportunità di crescere tecnicamente e umanamente grazie soprattutto a molti colleghi estremamente capaci e preparati, dai quali ho appreso molto anche sull’organizzazione del lavoro in squadra. Pochi mesi fa sono venuto a conoscenza delle attività di Diego nell’ambito della trasformazione digitale del Paese e della sfida che ha voluto raccogliere insieme al Team Digitale, sfida che ha subito suscitato in me la stessa curiosità e lo stesso desiderio di disassemblare il software e i computer che avevo da ragazzo. È stato proprio il desiderio di interagire a basso livello con la trasformazione digitale del paese a portarmi ad applicare per la posizione di Cloud e Data Center. Sono stato convocato per un primo colloquio in cui ho conosciuto il Team e successivamente Diego. Il Team e Diego mi sono subito piaciuti, mi hanno fatto sperare fin dall’inizio che si potesse lavorare nella PA in modo diverso. Non nascondo che la possibilità di partecipare alla missione del Team per la Trasformazione Digitale del Paese rappresenta per me un’occasione importante, che mi permette di contribuire, nel mio piccolo, al cambiamento dell’Italia. Con un po’ di orgoglio, posso finalmente condividere a beneficio di molti quelle conoscenze apprese a spese e al di fuori del paese.

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