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FORUM PA 2019 (14-16 maggio)

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  da 16:00 a 17:00

Le Zone Economiche Speciali come laboratori di innovazione e cambiamento per la PA [ ws.182 ]

Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono state introdotte nell’ordinamento italiano con la legge n. 123/2017 di conversione del decreto-legge n. 91/2017, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno (c.d. “Decreto Sud”).

Per ZES la norma intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata nell’ambito delle regioni del Sud Italia, costituita anche da aree non  territorialmente  adiacenti  purché presentino un nesso economico  funzionale,  e che comprende almeno un'area portuale collegata alla rete trans-europea dei trasporti (TEN-T).

Analogamente a quanto accade in altri paesi europei ed extra-europei, le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES possono usufruire di speciali benefici fiscali e semplificazioni amministrative per stimolare e facilitare l'esercizio di attività economiche e imprenditoriali.

Nonostante alcune difficoltà iniziali nel processo di istituzione e avviamento delle ZES - imputabili prevalentemente al fatto che la riforma ha introdotto uno strumento di politica economica innovativo, specie per il contesto normativo italiano - Governo, Autorità di Sistema Portuale e Amministrazioni regionali rimangono fermamente convinti ed impegnati nell'attuazione della riforma, riconoscendone l’elevato potenziale come strumento per attrarre investimenti e per favorire competitività, crescita e occupazione nel Sud Italia nel suo insieme.

Una delle sfide quindi è definire dei modelli di governance ad hoc che sappiano rispondere ad una duplice esigenza: da un lato, includere le diverse PA coinvolte nella programmazione e gestione della ZES (Ministro per il Sud, Ministero dei Trasporti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regioni, Autorità di Sistema Portuale, Comuni, Consorzi ASI) per le questioni di propria competenza politica o amministrativa; dall’altro, assumere il concreto funzionamento della ZES come driver e principio guida.

Le esperienze internazionali, difatti, mostrano come la gestione efficace della ZES è uno dei fattori critici per il suo successo e deve intendersi a tutti gli effetti uno dei componenti del pacchetto offerto ai potenziali investitori, al pari di infrastrutture, aree di insediamento, incentivi fiscali e semplificazioni amministrative.

Le ZES quindi non solo possono, ma probabilmente devono essere un “laboratorio” per sperimentare approcci e modelli di gestione pubblica basati sulla collaborazione tra PA, evitando di ridurre la riforma al semplice sfruttamento del "brand" ZES per replicare assetti organizzativi già esistenti e poco adatti alla complessità e alla portata innovativa dello strumento.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

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Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono state introdotte nell’ordinamento italiano con la legge n. 123/2017 di conversione del decreto-legge n. 91/2017, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno (c.d. “Decreto Sud”). Per ZES la norma intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata nell’ambito delle reg [...leggi tutto]

A cura di

Programma dei lavori

Intervengono

Cavallo
Laura Cavallo al seminario: "Le Zone Economiche Speciali come laboratori di innovazione e cambiamento per la PA" - FORUM PA 2019
Laura Cavallo Direttore Ufficio II - Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione Biografia Vedi atti

Laureata in Economia e commercio all’università La Sapienza di Roma, con un dottorato di ricerca in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari presso l’Università degli Studi Tor Vergata e un master in finanza conseguito presso il Birkbeck College di Londra. Ha prestato servizio presso la facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata (dal 1992 al 1999) con incarichi di docenza e ricerca ed è autrice di diverse pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali. E’ dirigente nei ruoli della Presidenza del Consiglio dal 2000, dove dal 2016 presta servizio come Direttore dell’Ufficio per la Programmazione Operativa del Dipartimento per le Politiche di Coesione. Ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità in diverse strutture della Presidenza del Consiglio, e ha prestato servizio in uffici di diretta collaborazione della Presidenza del Consiglio (nella Segreteria tecnica del Ministro per gli Affari Regionali, nell’Ufficio del Presidente e nel ruolo di capo della Segreteria tecnica del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio) e del Ministero per lo Sviluppo Economico. Ha prestato servizio presso l’Autorità dei trasporti (ART). E’membro del Consiglio di Amministrazione di ENAV.

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Scardino
Antonella Scardino al seminario: "Le Zone Economiche Speciali come laboratori di innovazione e cambiamento per la PA" - FORUM PA 2019
Antonella Scardino Senior Manager del settore Infrastructure e Trasporti - EY Advisory SpA. Biografia Vedi atti

Antonella Scardino è Senior Manager del settore Infrastructure e Trasporti di EY Advisory SpA. Si è laureata con lode in Ingegneria Gestionale all’ Università Federico II di Napoli. È dirigente di EY nel Dipartimento di Advisory  Performance Improvement dal 2013. Ha maturato esperienze di gestione di progettuale complessa di rilievo nazionale e internazionale nel settore ferroviario merci, passeggeri e infrastruttura e nel settore marittimo, logistico e portuale, su aspetti strategici, regolamentari, organizzativi e operativi. Ha affiancato come advisor grandi clienti del settore pubblico e privato italiani e internazionali.

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Spirito
Pietro Spirito al seminario: "Le Zone Economiche Speciali come laboratori di innovazione e cambiamento per la PA" - FORUM PA 2019
Pietro Spirito Presidente - Autorità di Sistema Portuale “Mar Tirreno Centrale” Biografia Vedi atti

Pietro Spirito si è laureato presso l'Università Federico II, ed ha frequentato il Master Unioncamere sulla gestione delle aziende di servizi.

Ha cominciato a lavorare presso l'ufficio studi della Montedison, per poi partecipare alla fondazione dell'Istituto Tagliacarne per gli studi sulla piccola e media impresa. Successivamente è stato assegnato prima in distacco da Unioncamere presso il Ministero dell'Industria.

E' stato componente dell'ufficio studi economici della Consob, ed assistente del Presidente.

Ha iniziato a lavorare presso le Ferrovie dello Stato alla fine del 1988, come assistente dell'amministratore straordinario Mario Schimberni. Per quasi venti anni, sino al 2007, ha partecipato con diversi ruoli di responsabilità al processo di cambiamento del sistema ferroviario nazionale.

E' stato poi direttore generale della Fondazione e del Comitato Telethon. Successivamente è diventato direttore generale dell'Interporto di Bologna , di cui è stato successivamente Presidente.

Tra il 2011 ed il 2015 ha assunto diversi incarichi di responsabilità gestionale in Atac.

Nel 2016 è stato Program Manager per la bonifica e la rigenerazione urbana di Bagnoli per conto di Invitalia.

Dal 5 dicembre 2016 è Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centrale.

È docente incaricato di Economia dei Trasporti presso l'Università Federico II e professore straordinario di Economia Marittima presso l’Università Pegaso.

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Atti di questo intervento

ws_182_05_spirito_pietro.mp3

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De Robertis
Roberta De Robertis al seminario: "Le Zone Economiche Speciali come laboratori di innovazione e cambiamento per la PA" - FORUM PA 2019
Roberta De Robertis Direttore della Direzione Dogane - Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Biografia Vedi atti

Il direttore Roberta De Robertis si è laureata in Ingegneria Meccanica con abilitazione all’esercizio della professione. Dopo una significativa esperienza nell’industria privata nei settori della logistica e delle tecnologie applicate nella logistica, ha operato quale ingegnere direttore nel settore dei controlli ed antifrode in materia di accise in Piemonte, a contatto con le maggiori aziende nazionali e maturando significativa esperienze in altri Paesi dell’Unione Europea. Dirigente dal 1999, ha vissuto la sua esperienza professionale in diverse realtà operative nazionali, approfondendo la sua conoscenza tecnica nei settori giuridici ed amministrativi, rivestendo incarichi di fiducia ed effettuando docenze presso Università, Associazioni di Categoria ed Enti Pubblici. Dall’inizio dell’anno riveste l’incarico di Direttore Centrale Dogane.

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